giovedì 29 agosto 2013

Il Cavallo NINO

"Nei ricordi dell'infanzia c'è racchiusa la nostra storia di bambini, questi ricordi intrisi di sentimenti  attivano in noi una profonda nostalgia di determinati momenti del nostro passato.  

Diventare grandi non significa infatti dimenticarsi di ciò che abbiamo vissuto: anzi, più si cresce, maggiore è l'emozione che si sente dentro osservando quel che, in un tempo passato, rappresentava la nostra quotidianità".


Vinicio Stocco questa emozione l'ha conservata gelosamente dentro al suo cuore, la nostalgia di questo cavallo che si chiamava 'Nino' era talmente tanta che, solo a quasi ottant'anni,  è riuscito a staccarsene, modellandolo in una bellissima e molto reale corsa in libertà.
Nino era il compagno di giochi suo e dei suoi amici. 


Era un cavallo buono, ricorda Vinicio, noi eravamo piccolissimi e allora lui  piegando entrambe le zampe in avanti si accucciava per farci salire in groppa e solo quando eravamo tutti su, aggrappati alla criniera, si rialzava e ci portava ad un andatura che ci permettesse di stare in groppa senza cadere.
Regalando quest'opera alla sua città, l'artista ha voluto liberare 'Nino' per lasciarlo correre all'infinito.


Molto ben studiata anche la sua posizione al centro di una collinetta dove lo si può vedere proprio mentre galoppa felice, con la stessa felicità che aveva dato a Vinicio tanti anni prima, tanto da rimanere nel suo immaginario, come una delle cose più belle da ricordare.


Felice è la posizione che permette a tutti di vedere la scultura a 360 gradi con un incredibile effetto visivo e a chi lo osserva, di apprezzare la leggera del galoppo e la straordinaria e impressionante naturalezza del movimento motorio.


Una sola zampa, la sinistra piegata nel galoppo dona al cavallo, con efficacia,  un movimento leggiadro. Lancia 'Nino' in una corsa che non avrà mai fine, con un' essenzialità sorprendente per efficacia e resa visiva.